08 novembre 2012

Economia cubana: il Brasile gestirà la produzione di zucchero a Cuba

Una del primarie e decisive riforme economiche decise da Raul Castro è quella di aprirsi maggiormente agli investimenti stranieri sull’isola. Questo permetterà di supplire all’ inefficienza degli anni passati che ha portato la produzione agroalimentare del paese ai minimi storici. Allo stesso tempo consentirà di acquisire know-how essenziale per sviluppare competenze tecnico- organizzative per un futuro  incremento della produzione interna.
 

La recente Fiera dell’Havana FIHAV, dove hanno partecipato imprese da 62 paesi, era mirata proprio verso questo obiettivo, incrementare l’investimento estero, incentivandolo con facilitazioni e snellimenti burocratici per operare un aumento della produttività. 
Non solo, per il prossimo anno la legge 77 che governa proprio gli investimenti stranieri, sarà rivista e arricchita con nuove regole che faciliteranno ulteriormente la presenza di imprese extra territoriali, soprattutto proprio nel settore agroalimentare, punta di diamante della produzione cubana. 

In questa direzione si pone il recente accordo tra la AZCUBA impresa statale per la produzione di zucchero e la compagnia COI brasiliana, che dalla prossima settimana gestirà la produzione di zucchero sull’isola. Nel mondo ogni anno si producono 170 milioni di tonnellate di zucchero, Cuba ne genera 1,4 milioni, meno dell’1%.
L’azienda brasiliana intende importare a Cuba tecnologia e know-how con lo scopo di incrementare la produzione a 2,4 tonnellate entro il 2015. Investirà inizialmente $60 milioni nel progetto. 
Cuba era una delle principali produttrici di zucchero al mondo, nel 1989 arrivò a generare l’8,1% della produzione globale, ma dopo il crollo dell’Unione Sovietica, lentamente diminuì fino ad arrivare al livello attuale.

Teoricamente gli investimenti stranieri nella produzione di zucchero, come in altri settori, erano stati in parte permessi dal 1995, ma l’embargo che proibisce ai paesi legati agli USA di avere rapporti commerciali con Cuba, causò un bassissimo interesse internazionale nell’investire sull’isola. 
Oggi la fortificazione dei rapporti tra i paesi latinoamericani che in blocco si stanno opponendo e hanno intrapreso un cammino di indipendenza economica dagli Stati Uniti, permette al governo cubano di allacciare nuove relazioni nella regione per sviluppare programmi di incremento della produttività interna.

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